F1: bye-bye ombrelline


Dal motomondiale 2018 il circuito delle due ruote (MotoGP, Moto2 e Moto3) saluterà con estremo interesse ed ottimismo una novità in termini di sicurezza.
Sarà infatti adottato da tutti i piloti del circuito, sia nelle prove che nelle qualifiche e in gara, l’airbag obbligatorio.
In pratica all’interno della tuta da gara del singolo pilota, sarà presente un sistema airbag per la protezione di spalle, clavicole e colonna vertebrale (parziale o totale).
Nella mente di tutti gli appassionati di motoGP è ancora vivo il ricordo delle tragiche immagini dell’incidente occorso al “Sic” il 23 ottobre 2011 durante il Gran Premio della Malesia. Con l’airbag all’interno della tuta forse quel tipo di incidente sarebbe stato comunque mortale, ma è anche vero che si potranno ridurre e di molto danni gravi e talvolta mortali ai piloti del circuito delle due ruote.
In settimana è arrivata l’ufficialità. Dal 2019 partirà l’attesissimo mondiale MotoE.
In pratica negli stessi circuiti del motomondiale per ben sei turni e nello stesso week end in cui correranno i campioni della MotoGp, sarà possibile osservare le gare delle moto elettriche. Tali moto, che poco o nulla avranno da invidiare a quelle della classe regina, (le due ruote elettriche raggiungeranno la velocità di 240 kmh) daranno vita al primo motomondiale elettrico.
Va sottolineato che questa novità è prevalentemente dovuta alla grande capacità del made in Italy, infatti la nuova manifestazione è nata grazie alla collaborazione tra Enel ed Energica, azienda italiana leader nel settore della produzione di moto elettriche.
Sul fronte dell’automobilismo, il prossimo mondiale al debutto il 25 marzo registrerà per i nostri colori l’ennesimo spazio bianco nella casella piloti italiani. Infatti è dal lontano 2011 che in Formula 1 non si annovera la presenza di un italiano capace di tagliare il traguardo con un bolide a quattro ruote.
Quest’anno infatti nessun italiano sarà presente tra i 20 accreditati nelle varie scuderie iscritte al mondiale, a dispetto della enorme presenza di piloti europei 16 su 20.
La nazione con il numero maggiore di talenti è la Francia con ben tre piloti. Seguono la finlandia, la Germania e la Spagna con due. Nessun rappresentante per l’Asia e a sorpresa per il Brasile che in passato ha sfornato tantissimi talenti, Ayrton Senna tra tutti.
La scorsa settimana abbiamo preannunciato la novità voluta dalla Liberty media in relazione all’addio alle Grid Girl ovvero le “ombrelline” dal prossimo mondiale. Ebbene con un inaspettato quanto simpatico colpo di scena è stato annunciato che dal prossimo mondiale i cartelli con i numeri delle auto saranno affidati a baby piloti (ovvero piccoli piloti kart) e a piccoli fan meritevoli per i risultati conseguiti a scuola. Mossa strategica se non pubblicitaria, ideata da quel grande genio di Jean Todt? Sia come sia, questa novità consentirà ai piccoli fan e alle loro famiglie, nella nazione ospitante la gara, di vivere e respirare l’aria delle prove e della gara dei bolidi a quattro ruote. Accompagneranno e saranno al fianco dei 20 migliori piloti al mondo sulla griglia di partenza, mentre gli stessi si preparano alla gara.
Il motto “donne e motori” diventerà quindi “bimbi e motori”?