La prospettiva della formica


Quando Tazio Serravalle viene incaricato di svolgere l’esame balistico dell’omicidio Bonassisi, l’uomo è convinto che sarà proprio lui a dare il colpo di grazia a Falaguerra, che sembra essere l’unico possibile artefice del delitto. Ma ben presto emergeranno altri particolari e quello che sembrava essere un caso semplice e già risolto si rivelerà molto più complesso.
Chi ha davvero ucciso Bonassisi? E chi sono quegli strani uomini che sembrano seguire Serravalleda quando ha iniziato a fare domande scomode?
L’autore Vittorio Bobba, dottore in chimica, esperto di armi e balistica, scrittore, giornalista, prende a prestito la sua professione reale e pubblica il suo primo libro giallo, basato però su fatti e persone del tutto immaginarie, in cui il protagonista Tazio Serravalle opera col modus operandi professionale e lo spessore umano proprio dell’autore. Tazio Serravalle è, infatti, laureato in chimica pura e un perito balistico che non si piega alla facile logica di plasmare le prove e le teorie peritali per compiacere il committente di turno ma ricerca la verità con metodo analitico, rigore scientifico e limpida etica professionale.
La sua azione, inizialmente valutata come inopportuna dal legale dell’accusato, risulterà poi decisiva per la soluzione del caso anche grazie a un cambio di prospettiva che lo illuminerà, nella considerazione che pregiudizi e visioni complessive di lontananza non consentono talvolta di apprezzare dettagli determinanti.
Il linguaggio narrativo, chiaro, diretto, scevro da inutili e autocelebrativi orpelli stilistici, fa del giallo di Vittorio Bobba, edito da Edizioni Epsil, quasi un manuale etico per i giovani CTU/CTP ma risulta anche un avvincente e mai noioso romanzo che avvince il lettore comune e lo tenta a leggerlo tutto d’un fiato, capitolo dopo capitolo, fino a giungere alla scoperta di una non scontata verità.