Pinocchio, ovvero l’uomo che mente


Non lo nominerò.
In tutto questo articolo non leggerete il suo nome, ma sono certo che non avrete difficoltà a riconoscere il personaggio. In realtà questo non è nemmeno un articolo: solo una lista di fatti che in qualche ora ho raccolto dai mezzi di comunicazione.
Qui di seguito citerò alcune frasi che hanno trapuntato i suoi discorsi pubblici negli ultimi anni, in cui ha detto e continua a dire delle balle clamorose:

“Enrico, stai sereno!”

“MPS è risanata. Ora investire è un affare” (22-1-2016)

“Facendo credo un gesto di coraggio, ma anche di dignità, io ho detto che se perdo il referendum non è soltanto che vado a casa, ma smetto di far politica”.

“Ho personalmente affermato davanti alla stampa, lo ribadisco qui davanti alle senatrici e ai senatori, che nel caso in cui perdessi il referendum considererei conclusa la mia esperienza politica. L’ho fatto perché credo profondamente in un valore, che è il valore della dignità del proprio impegno nella cosa pubblica”. (Gennaio 2016)

Giornalista: “Lei non vorrebbe fare il Presidente del Consiglio?”
Lui: “Passando per le elezioni, non passando per gli inciuci di palazzo”

“Io sono contro l’ineleggibilità di Berlusconi”

“A lottare per ridurre il costo e il numero dei politici c’è il PD”

“Bisogna che quelli che rubano paghino” (risate tra i lettori, immagino)

“Se fai una telefonata di troppo, come è accaduto alla Cancellieri, anche senza avviso di garanzia è bene che tu vada a casa”. (E invece né lei né la Boschi…)

“Se va in porto l’operazione voluta dal PD con gli alleati, non ci son più le province. E’ un risparmio minimo di 160 milioni di euro”. (Grasse risate in loggione: in otto anni sono stati spesi per le province 556 miliardi)

A proposito di riduzione del debito richiesta da Bruxelles: “Dobbiamo smettere di vivere di questa subalternità culturale per cui ‘ce lo chiede l’Europa…’. Noi quello che dobbiamo fare lo sappiamo”. (Invece il debito è triplicato rispetto alle entrate)

A proposito dell’Italicum: “ Ci sono solo due possibilità: o torniamo alla preferenza oppure torniamo ai collegi uninominali”. (Infatti nel testo – poi bocciato dall’aula – erano previste le liste bloccate!)

“Faremo una legge elettorale che funziona…Quella dei sindaci, dove dai a uno il compito di rappresentarti e se sbaglia va a casa. Ma non ci sono inciuci”.
(Il sistema elettorale nei comuni è un doppio turno di coalizione che prevede un sistema proporzionale con premio di maggioranza pari al 60% alla lista o coalizione. L’Italicum era un maggioritario).

dopo lo sciopero selvaggio di Genova, bloccata per quattro giorni dallo sciopero degli autisti Atm preoccupati dalle privatizzazioni paventate dal primo cittadino Marco Doria, disse: “…a Firenze non è successo nulla di simile.”
(Invece Firenze quell’inverno è stata bloccata dallo sciopero degli autisti dell’ATAF anche durante le fasce orarie garantite. Allo sciopero hanno, inoltre, partecipato gli iscritti di Cgil, Cisl, Faisa e Ugl, anche se il loro sindacato non aveva indetto lo sciopero, poiché erano contrari all’annullamento degli accordi integrativi, allo spacchettamento dell’azienda ed alla privatizzazione del servizio pubblico).

“Io ritengo che bisogna rottamare chi pensa a idee di sviluppo basate sulle cooperative edilizie e il mattone in libertà”
(Falso: basta ricordare quando definì pubblicamente un’oncologa “un’apprendista alchimista” e quando, in televisione, in tema d’ambiente, negò che i termovalorizzatori fossero dannosi).

Si è sempre dichiarato a favore delle critiche costruttive, ma accadrà anche questo nei suoi canali di comunicazione? (Fino a pochi mesi fa la sua pagina Facebook era presa d’assalto da numerose critiche che erano presenti su ogni suo post e che non erano facilmente ignorabili. Oggi sono scomparse).

“Dimezzare subito il numero e le indennità dei parlamentari. E vogliamo sceglierli noi con i voti, non farli scegliere a Roma con gli inchini al potente di turno”. (Ora anche i sindaci e i consiglieri regionali nominati senatori avranno un privilegio in più: l’immunità parlamentare).

“Sì ai supercaccia F35, ma sui numeri il governo glisserà” (Stampa, 27-3). Diretto a Obama: “L’Italia taglierà le spese militari” Nessuna riduzione degli acquisti di F35.

“Entro giugno faremo un pacchetto organico di revisione della giustizia che non lasci fuori niente” (Mai visto).

“Caro Roberto, so che… vi aspettate che la lotta alla criminalità organizzata diventi per davvero la priorità del governo. Questo impegno io lo assumo… C’è tanto lavoro da fare.” (lettera aperta a Saviano, Repubblica, 2-3-2015). Niente di fatto, né di annunciato.

“Abbassando il tetto degli stipendi lordi dei manager pubblici a quanto guadagna il presidente della Repubblica, circa 250mila euro l’anno, risparmieremo 500 milioni” (La norma è passata, ma la platea degli interessati è molto più ristretta del previsto con risparmi di meno di 200 milioni, anziché di 500).

“Nessuna manovra” (La Stampa, 7-3-2015). “Non faremo manovre correttive” (10-4-2015). “Smentisco che ci sarà un’altra manovra” (3-8-2015). “Non ci sarà nessuna manovra” (4- 8-2015). (Nel 2015 si è poi fatta una correzione da oltre 20 miliardi…).

“Ho appena telefonato a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Faremo semplicemente di tutto” (22-2-2015). “Adesso i marò tornino a casa” (Renzi, 28-3-2015). “Rivendichiamo con forza la giurisdizione italiana e il rientro immediato dei nostri militari” (Palazzo Chigi, 28-3-2015). “Dopo il malore di Latorre, la situazione ormai è insostenibile” (Roberta Pinotti, Pd, ministro della Difesa, 3-9-2015). (Invece Girone resterà in India fino al 28/5/2016).

“Municipalizzate, possibili risparmi fino a 13 miliardi” (Infatti…)

“Voglio cacciare i partiti, lo sciopero della Rai (contro il taglio di 150 milioni, n.d.r.) è umiliante. Se l’avessero proclamato prima delle elezioni europee avrei preso più voti”. (Nessuna riforma della Rai: la legge Gasparri non si tocca).

“Nel Jobs Act ci sarà il salario minimo. Carcere se non si applica, serve una legge alla svelta” (Nessuna norma approvata sul salario minimo).

“Voglio restare me stesso, chi mi protegge è la gente, la mia scorta sono le persone normali”. (Lui ovviamente ha la scorta).

“Abbiamo deciso di desecretare gli atti delle principali vicende che hanno colpito il nostro Paese e trasferirli all’Archivio di Stato. Per essere chiari: tutti i documenti delle stragi di piazza Fontana, dell’Italicum o della bomba di Bologna. Lo faremo nelle prossime settimane” (intervista a Repubblica). Ma nessun atto relativo alle stragi, per legge, può essere coperto da segreto di Stato: il nostro eroe lo toglie là dove non c’è mai stato!

“La prossima tappa sarà una campagna on line: ‘E tu cosa taglieresti?’. Partiamo subito, chiediamo ai cittadini di segnalare al governo gli sprechi, gli enti inutili, le complessità burocratiche, i privilegi odiosi, i pasticci amministrativi”. E poi: “Cottarelli fuori? La spending review la faremo lo stesso anche senza di lui. Dai tagli di spesa avremo 16 miliardi e porteremo il deficit al 2,3%” (E invece la spending review è stata affossata, si faranno tagli lineari come ai tempi di Tremonti: quelli che lui aveva ripetutamente escluso).

“Irpef e Irap, tagli a metà” “Riduzione contestuale del 10% dell’Irap e di 5,5 miliardi di Irpef”
Poi invece: “Accantonata l’idea di tagliare anche l’Irap. Difficile trovare i soldi per ridurre il fiscale” (E allora evita di dare speranze alle imprese, no?).

“Sulle unioni civili ci sarà una proposta ad hoc del governo sul modello tedesco” Mai vista.

“Cambiare in nome dell’equità e della giustizia le regole delle pensioni si può fare. Ma nel pacchetto ci deve essere a tutti i costi l’abolizione di qualsiasi vitalizio per i politici. Un Parlamento che legifera sulle pensioni degli altri tenendosi stretti i propri privilegi sarebbe inaccettabile”. (Nulla di fatto a tutt’oggi per abolire i vitalizi dei parlamentari).

“Le auto blu andranno all’asta come abbiamo fatto a Firenze. Dal 26 marzo diremo ‘venghino signori venghino’. (In realtà ne sono state vendute solo 7 e hanno fruttato appena 50mila euro).

“Non è possibile un nuovo indulto-amnistia dopo sette anni dall’ultimo. Non serio, non educativo e non responsabile. Sarebbe un autogol e un vulnus al principio di legalità che la gente non capirebbe” (Approvato in Senato il decreto svuotacarceri: risarcimenti e sconti di pena ai detenuti in celle sovraffollate, stretta sulla custodia cautelare, niente carcere se la pena non supererà i 3 anni; dimezzati gli arresti degli spacciatori).

Questi sono solo alcuni esempi di quanto questo odierno Pinocchio è riuscito a dire e a far credere a molti.
Lette adesso, a distanza di qualche tempo, alcune dichiarazioni fanno sorridere, altre fanno decisamente orrore. E’ un immenso cimitero della verità: una serie sconfinata di fosse in cui viene sepolto ogni barlume di credibilità della classe politica che costui ha preteso e ancora pretende guidare.
Non ritengo che ci sia molto da commentare; ciascun lettore ha sufficiente buonsenso per trarre le proprie conclusioni.
Alcuni atteggiamenti però sono seriamente preoccupanti, mostrando un inequivocabile culto della persona che – non avendo il carisma di un leader – si autoriduce a macchietta di sé stesso.
Tuttavia la protervia e l’arroganza sono degne di un apprendista despota, per cui c’è da stare molto attenti a lasciar le briglie molli: è da persone così che ci si può aspettare una tragica ‘svolta autoritaria’. Persone che, come direbbe Tex Willer, non parlano con lingua diritta ma che blandiscono proprio coloro i quali si pongono a ostacolo della loro smania di potere.
Avendo sperimentato ormai da anni la loquela e la destrezza con cui il nostro riesce a farti credere di essere nel giardino dell’Eden per poi metterti nella posizione che gli antichi latini definivano “ad pecudam” con quanto ne segue, dovremmo ormai aver imparato a diffidare e a tenere alta la guardia anche durante le prossime festività, anche quando cercerà di tranquillizzarci con frasi del tipo: “Andate in vacanza belli allegri!” (7-8-2014).