A 90′ dal mondiale


Il turno di pausa ci ha lasciato un Napoli leggermente stanco e privo, oltre di Milik, anche di Ghoulam altro elemento fondamentale per il gioco di Sarri. Senza l’algerino infatti manca la spinta in attacco e l’idonea copertura a difesa che, per il momento Mario Rui, utilizzato in quel ruolo, non è ancora in grado di assicurare. Lo dimostra lo zero a zero conseguito domenica 5 novembre allo stadio Bentegodi contro il Chievo, abile a neutralizzare ogni tentativo offensivo dei partenopei. Con 32 punti però gli azzurri rimangono ancora in vetta alla classifica, sacrificando i punti di vantaggio accumulati ad opera del gruppetto delle dirette inseguitrici: la Juventus, battendo il Benevento, supera di un punto l’Inter e si assesta al secondo posto con 31 punti.
Mentre il campionato è in stand-by è andata in scena la nazionale italiana, venerdì 10 novembre, contro la Svezia allo stadio Frieds Arena di Solna, il più grande impianto sportivo del paese, per la partita di andata dei play-off, valevole per l’accesso ai Mondiali in Russia 2018, non essendo riuscite a qualificarsi direttamente nei loro rispettivi gironi.
Occasione di partecipazione giocata allo spareggio che si ripropone dopo giusto vent’anni dall’unico precedente che vide gli azzurri conquistare il pass mondiale.
Alla vigilia nel gruppo c’era grande convinzione e voglia di far bene. Caricato dal ct il 3 – 5 – 2 con la solita difesa Barzagli, Bonucci, Chiellini (BBC), oltre al portiere Buffon, il centrocampo composto da Candreva a destra e Darmian a sinistra e dai tre centrali Verratti, De Rossi e Parolo, ed attacco affidato ad Immobile e Belotti, quest’ultimo al posto di Zaza non disponibile per un dolore al ginocchio, Ventura sperava che il suo schieramento portasse a casa un buon risultato e che riuscisse almeno a fare qualche goal, che fuori casa hanno maggior peso specifico. Invece non è andata come si immaginava e sperava. L’Italia priva di gioco, di tecnica e di velocità ha finito per sottostare alla prestanza fisica degli svedesi, più alti della media europea, non riuscendo a concludere azioni di gioco, andando in confusione e subendo una rete su un tiro avversario deviato in area da De Rossi. A nulla è servita la sostituzione nell’ultimo quarto d’ora di Verratti per Insigne a cui è stato affidato il ruolo, non suo, di centrocampista. Anche Eder è stato gettato nella mischia a sollevare Gallo-Belotti, rientrato dopo un mese di inattività per infortunio, che non è riuscito a dare una sveglia al gruppo. L’unico brivido ci è stato offerto da un formidabile tiro di Darmian a cui però sfortunatamente si è opposto il palo della porta svedese. Alla fine tanta insoddisfazione, rabbia e nervosismo, la situazione si è fatta veramente complicata, quasi compromessa, tutto ormai è posticipato a lunedì 13 novembre a S. Siro dove si giocherà il ritorno, l’ultima chance per gli azzurri: o dentro o fuori, 90′ per centrare l’obiettivo ed accedere così alla fase finale di Russia 2018.
L’ Italia vanta 18 partecipazioni ai mondiali di calcio, non ha giocato solo in due occasioni nel 1930 e nel 1958, riportando ben 4 volte il trofeo a casa, l’eventuale mancata qualificazione sarebbe cosa molto grave per il calcio italiano ed avrebbe molteplici ripercussioni a partire dal danno economico patito dalla FIGC.
Appuntamento quindi lunedì sera a Milano, forza ragazzi, concentrazione e determinazione, tutti uniti per vivere ancora una volta una esaltante avventura!