La radio rinasce nel web: l’Italia ascolta il Piave


“Video killed the radio star….” questo il titolo e l’ossessivo refrain di una nota canzone pop degli anni ’80 del complesso “The Bugles” a sottolineare lo strapotere del ruolo delle TV, e ora anche dei contributi video su internet, a scapito della radio.
Ed, infatti, numerose emittenti in voce sono scomparse o hanno ridimensionato impianti e palinsesti.
La stessa RAI, il gigante della informazione italiana, ha di fatto eliminato le emissioni in onda media.
Tuttavia la radio non è morta. Anzi.
Come una fenice la radio è risorta sfruttando proprio internet e sono nate le c.d. “web radio” ossia le emittenti radiofoniche che trasmettono in forma digitale il proprio palinsesto attraverso Internet, sulla rete telematica, risultando accessibili con qualsiasi strumento in grado di accedere in rete.
Si tratta di un fenomeno che ha reso possibile a tutti l’impianto di una emittente, sia pure virtuale, grazie alla quale poter raggiungere in voce potenzialmente milioni di ascoltatori.
Mentre un tempo per far nascere una stazione era necessario trovare una frequenza, allestire uno studio e trovare uno spazio con le problematiche, soprattutto in termini di costi che ne derivano, oggi un’emittente radiofonica online è gestibile anche da una singola persona che disponga di un mero pc (ovviamente bisogna comunque considerare elementi come il pagamento dei diritti SIAE, etc.).
Certo, la estrema semplicità con la quale è possibile ora impiantare una stazione radio web fa si che la rete sia oramai ricolma di migliaia di emittenti digitali e quindi ci vuole anche una buona idea per emergere.
E’ il caso de “L’Italia ascolta il Piave”, programma radio web ideato e condotto dal romano Gianluigi Leoni.
Gianluigi, dinamico operatore del settore vacanze con l’azienda di famiglia “viaggio & vedo”, agenzia turistica con sede a Roma ma nota in tutta Italia, ha saputo infatti coniugare la passione per la radio, già ampiamente provata con la web radio legata al mondo dei viaggi “radio vacanze”, con la altrettanto forte passione per l’associazionimo combattentistico e d’arma (NDR: Gianluigi Leoni è stato artigliere ed è socio dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia) nonché per la storia militare d’Italia dell’ultimo secolo, proprio quella a cui la scuola non rivolge mai attenzione, ridando voce ai nostri nonni in “grigio-verde”.
L’idea, nata in concomitanza con il centenario dell’inizio della grande guerra, contempla oramai decine di trasmissioni con centinaia di ospiti che a vario titolo, ma sempre molto autorevolmente, hanno raccontato aneddoti, figure e avvenimenti della prima guerra mondiale.
Il programma “l’Italia ascolta il Piave”, andato in onda significativamente per la prima volta il 4 novembre (giorno della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate) dell’anno 2014, è allocato sulla piattaforma streaming www.spreaker.com ed ha riscosso da subito un notevole successo dimostrando, se mai ve ne fosse la necessità, l’apprezzamento che invece gli italiani hanno per la storia militare recente del paese e per quegli uomini e per quelle donne grazie ai quali il Piave poté mormorare “non passa lo straniero”.