Il duello di Dio


Quando l’uomo è risorto dallo stato di barbarie, si è verificata in lui una lotta formidabile, la lotta tra la potenza della ragione che spunta e la supremazia della forza bruta che tramonta. Fieri della nostra generazione presente, noi ridiamo delle incoerenze alle quali si abbandonavano i nostri padri, che, giustamente considerati una porzione del grande ciclo del progresso umano, meritano ogni rispetto perchè rappresentano altrettanti trofei di una silenziosa vittoria, ottenuta per graduazioni quasi impercettibili. 
Allorquando, tra le tenebre oscure del medioevo, noi riscontriamo che l’amministrazione della giustizia veniva così stranamente interrotta per fare appello alla spada o alla sorte, innalzata a maggiore dignità sotto le forme di cristiana superstizione, non possiamo fare a meno di ricordarci che anche questo rappresenta un miglioramento ottenuto sulla legge primitiva di violenza che tutto pervadeva. Una conquista sulla natura dell’uomo si è già ottenuta quando si è avuto che questi forte, qualunque siano i mezzi di cui si serve, si arrende alla debolezza; e se, per decidere della lotta, si è invocato l’aiuto della superstizione, è vano per noi che ne godiamo i risultati, il disprezzare i mezzi che la debolezza dell’indole umana ha resi necessari per raggiungere il suo fine. Perciò, se il fiero guerriero, risoluto a sostenere un’ingiustizia o una usurpazione, poteva venire indotto a sottoporre le proprie pretese alle sorti di un combattimento ad armi pari oppure ad una ordalia, con ciò si era già fatto un passo verso il riconoscimento della supremazia della giustizia. Era con questi mezzi indiretti che gli individui, ognuno dei quali aveva in mano sua il proprio diritto, lentamente si lasciarono indurre a farsi governare da forme regolari di potere, accarezzando un’idea astratta di legalità che lentamente venne ad essere considerata come qualcosa di indispensabile nelle relazioni tra uomo e uomo. Osservate da questo punto di vista, le forme antiche della procedura vengono a perdere il loro carattere ridicolo. 
Nello spirito dell’uomo esiste la tendenza a scaricare il peso dei propri dubbi su di una potenza più elevata, esonerando se stesso dallo sforzo che sarebbe necessario ad una decisione, col ricercare la soluzione delle difficoltà nell’incognito. Tra l’abitante della Nigeria, adoratore di feticci e lo scettico colto dei salotti newyorchesi, la distanza, per grande che possa apparire, viene ad essere accorciata dalla comune debolezza. 
Ed un tempo, quando ad esempio la mancanza o la parità di testimoni rendeva assai difficoltoso il verdetto, cosa poteva esserci di più naturale che lasciare la decisione al giudizio di Dio? “Tu hai mentito contro di me. Scendiamo a singolar tenzone e Dio stesso renderà palese se tu hai giurato il vero o il falso”; e conforme all’esito del duello era la decisione della verità del testimone. Ecco il “duello di Dio”, detto anche duello giudiziario o duello ordalico. E’ assai importante avere chiara la distinzione che passa tra il duello giudiziario e l’abitudine della contesa che è stata più o meno comune fra tutte le razze e in tutti i tempi. 
La prima testimonianza di un duello giudiziario in Italia risale intorno all’anno 624 d.c.. Fu in epoca successiva dettagliatamente normato dall’Editto di Rotari. Dava la possibilità di ricorrere al duello, come seconda alternativa al giuramento, nel caso specifico della calunnia, nei confronti di una ragazza accusata di prostituzione o stregoneria. E ancora, nei casi di una moglie accusata di tramare per la morte del proprio marito o di adulterio. Ma il ricorso a tale pratica fu nel tempo limitato. Liutprando, re dei Longobardi, nel 720, riuscì solo a sconsigliare, non a vietare il duello. Ciò a dimostrazione di quanto fosse radicata tale pratica presso queste popolazioni. A partire dal secolo XII, la tenace opposizione della Chiesa Cattolica, con una serie di decreti papali, portò all’apparente declino di queste tenzoni, considerandole nefaste ed empie, giacchè supponevano la pretesa di imporre a Dio di manifestarsi attraverso miracoli dietro richiesta umana.  Ma tante erano ancora le influenze che lavoravano in favore del duello giudiziario, che era riuscito a mettere radici tanto profonde nelle convinzioni e nei pregiudizi dell’Europa. Per estirparlo, occorse il lavorio di parecchi secoli ancora.