L’onorevole compromesso


Questo è quanto pensa il nostro premier Paolo Gentiloni rientrando dal G20 di Amburgo. “L’Italia”, ha detto, “ha raggiunto un onorevole compromesso”.
Ma di che parla Signor Presidente? Si è discusso essenzialmente di migranti ma non si è raggiunta alcuna soluzione pratica e, soprattutto, l’Italia continua a rimanere sola nell’affrontare questo enorme problema.
L’Europa, unita solo economicamente per gli interessi di grandi gruppi speculativi, continua a rimanere divisa. Macron, leader francese che la sinistra italiana aveva salutato come il premier che avrebbe rilanciato la tesi comunitaria del vecchio continente, ha spiazzato tutti con le sue affermazioni di sostanziale chiusura a concorrere allo sforzo italiano che non ce la fa più a reggere a questa immane tragedia umana.
Una tragedia umana che presto diventerà anche una nostra tragedia nazionale, visto che l’economia italiana, già al collasso, non potrà certo reggere l’urto di centinaia di migliaia di rifugiati, a qualsiasi titolo essi vengano.
E’ come se in una famiglia di povera gente, già con tanti figli, improvvisamente qualcuno imponesse di accoglierne altri per adozione. Va da sé che è impossibile ritenere ammissibile la questione.
E anche sul fronte del contrasto ai trafficanti di esseri umani, la diplomazia italiana deve registrare un carniere che continua a restare vuoto se è passata la tesi che nessuna sanzione andrà comminata ai trafficanti e a quelle sedicenti ONG che, truffaldinamente, vanno a raccattare persone sulle coste nordafricane per farne uno scellerato business.
Anche Renzi, viva Dio, se ne deve essere accorto se ha dichiarato che sarebbe meglio aiutare a casa loro i migranti.
Del resto solo misure scaturenti da una seria politica di corposi pacchetti di aiuti portati direttamente in loco e tendenti a sviluppare forme economiche che consentano la minima sopravvivenza nei paese di provenienza dei migranti e una altrettanta seria strategia di contrasto alle immigrazioni di massa nel Mediterraneo, consentiranno di salvare la capra degli africani e i cavoli degli italiani.
Che si abbandoni il buonismo che taluni italiani hanno. Il buonismo di oggi non serve a nulla se poi ci scanneremo tra noi per arraffare le poche risorse che il paese già ci offre.
Che si aprano gli occhi e non si resti invischiati nella trappola morale di coloro che, con la scusa dell’aiuto portato sempre e comunque, fanno il gioco di oscure entità che hanno fatto dell’immigrazione un affare colossale.
L’ultima scelleratezza, ma è solo un passaggio di un piano ben più ampio, è stata l’approvazione del reato di tortura voluto dal PD: su 10.467 respingimenti di immigrati effettuati dall’Italia dal 1 gennaio 2017 al 15 giugno, ben 9.286 oggi sarebbero stati impossibili.
Questi (davvero non si è capito?), sono i medesimi che da anni hanno reso la vita facile ai grandi gruppi speculativi bancari a scapito dei piccoli risparmiatori e sono gli stessi che continuano a condizionare le scelte politiche di questo nostro bel paese nel senso di preservare per loro e i loro accoliti i maggiori privilegi ma non disdegnano di vessare i cittadini alzando sempre più l’asticella di una mungitura di massa che è diventata semplicemente scandalosa.
Chi può, a causa di questa situazione, oramai va via dall’Italia. Non è un mistero che i migliori cervelli devono a loro volta emigrare per trovare idonee sistemazioni.
Ma anche questa situazione assurda di privare la nazione dei migliori cervelli sembra una strategia ben orchestrata. Al di là di considerazioni immediate, meglio tenere lontana la gente che pensa….