Parata militare? Così no!


C’era da aspettarselo che la parata del 2 giugno 2017 suscitasse polemiche. Già la locandina, coi sindaci in primo piano e le Forze Armate in ombra, avevano avvelenato le settimane antecedenti l’evento al punto da spingere alcuni giornali a domandarsi se ha ancora un senso questa manifestazione.
Di anno in anno, difatti, la parata del 2 giugno è stata svuotata degli originari contenuti.
Prima con la scusa delle vibrazioni agli adiacenti monumenti, poi dell’austerity, sono scomparsi dal defilamento tutti gli armamenti ritenuti politically scorrect come i sistemi missilistici e i carro armati sostituiti prontamente con la multicolore Protezione Civile. infine si è introdotta la transumanza dei Sindaci che stancamente si trascinano in ordine assolutamente sparso come in un corteo funebre di un illustre sconosciuto di cui non importa nulla.
Sinceramente, non si capisce il senso di questa ipocrisia politica. Non ha senso il vorrei ma non posso o il facciamolo ma non osiamo. La stessa Boldrini, che per inciso è stata tra le poche autorità a non ostentare una coccarda tricolore, è apparsa annoiata, a tratti quasi contrariata.
Ma se la parata militare e delle Forze dell’Ordine è stata via via ridotta per ragioni economiche, piuttosto che obbligare gli italiani a sentirsi orgogliosi ma non troppo degli uomini e delle donne che quotidianamente mettono la vita a repentaglio per difenderli, sarebbe meglio eliminarla del tutto nella occasione del 2 giugno.
Bisognerebbe ricordare a chi di dovere che le Forze Armate una giornata dedicata già la hanno e cade il 4 novembre e se non c’é più il giusto spazio per esse nel giorno della Festa della Repubblica, non c’é bisogno di umiliare il 2 giugno militari e poliziotti solo per ragioni di (discutibile) opportunità politica.